Step 1: scegli il tuo marchio. Prima Step 1: scegli il tuo marchio. Prima Un antico proverbio inglese recita: “un buon vino non ha bisogno di pubblicità”. Tuttavia il marchio è diventato sempre più importante nei nostri giorni a causa della agguerrita concorrenza, così i produttori necessitano dell’etichetta per differenziarsi dai concorrenti.
Proprio come negli altri Stati Membri dell’Unione Europea, è possibile sia registrare un marchio nazionale (eventualmente anche tramite il procedimento WIPO), sia registrare un marchio europeo, valido in tutta l’Unione Europea (per quest’ultimo si rimanda alla scheda UE).
I seguenti paragrafi brevemente descrivono il procedimento per registrare il marchio Nazionale in Ungheria.
Step 1: scegli il tuo marchio. Prima di tutto devi decidere che tipologia marchio vorresti registrare. I Marchi possono essere di svariata natura ad esempio possono consistere in suoni, segni grafici, imballaggi, parole, colori etc.
In Ungheria i marchi vinicoli più comuni attengono 1) al nome del produttore; 2) alla regione di produzione (anche attraverso il profilo delle colline d’origine del vino); 3) nomi di fantasia
Step 2: la ricerca di anteriorità consentono di verificare se in precedenza sono già stati registrati marchi simili o identici, che coprano beni o servizi identici o simili a quello che si intende registrare, poiché ciò potrebbe costituire un problema per la registrazione. Le ricerche di anteriorità, quindi, sono un ottimo strumento per evitare potenziali violazioni di marchi di terzi e consentono di ridurre la possibilità di rigetto della domanda di registrazione. La ricerca può essere fatta sia dal diretto interessato sia da un consulente legale nei database nazionali ed europei che raccolgono i marchi registrati. Per una ricerca efficace consigliamo di avvalersi di un esperto, vista la natura tecnica dell’operazione.
Step 3: registrazione. La richiesta deve essere inoltrata all’ufficio nazionale della proprietà intellettuale. Dalla presentazione della domanda si apre una finestra temporale di 3 giorni entro i quali chiunque può opporsi alla registrazione, notificando l’opposizione al richiedente e all’ufficio di proprietà intellettuale, che le terrà in considerazione per la registrazione del marchio.
Step 4: la registrazione del marchio. Se l’istanza è conforme a tutti i requisiti, l’ufficio registrerà il marchio e la data di registrazione coinciderà con la delibera di approvazione. La tassa di registrazione deve essere pagata all’Ufficio ungherese della proprietà intellettuale e varia tra i 50.000 e i 150.000 HUF.
Indicazione geografica
L’indicazione geografica è la nomenclatura generalmente utilizzata per indicare il luogo d’origine di beni. La protezione dell’indicazione geografica copre nomi di aree, specifici luoghi e solo in casi eccezionali interi paesi, nella misura in cui siano idonei a identificare un prodotto agroalimentare. Per ottenere l’IGP, l’intero prodotto deve per tradizione essere interamente lavorato (e perciò s’intende preparato, elaborato e prodotto) all’intero di quella specifica regione, in modo tale da acquisire proprietà uniche (ad esempio il Tokaj).
A differenza dell’etichetta, l’indicazione geografica conferisce diritti collettivi: tutti i produttori cioè all’interno della specifica area hanno diritto di utilizzare l’indicazione per un periodo illimitato. La tassa per richiedere il riconoscimento IGP è di 107.000 HUF, a prescindere dal numero di prodotti interessati alla domanda.
Le specialità ungheresi
Proteggere i propri prodotti sta diventando sempre più importante per i produttori di vino ungheresi: già attorno ai primi anni 2000, circa 400 domande di registrazione di etichette sono state inoltrate ogni anno.
Il caso che ha riguardato Ungheria e Slovacchia per la regione di produzione del vino Tokaj rappresenta un perfetto esempio di tutela della denominazione di origine controllata e di etichetta. Una piccala porzione posta a nord del luogo di produzione del Tokaj è stata ceduta alla Slovacchia a seguito del trattato di Trianon, e così anche i produttori vinicoli slovacchi ritenevano di aver diritto all’utilizzo della nomenclatura “Tokajská/Tokajské/Tokajský vinohradnícka oblast” (poi sostituita dalla dicitura “Vinohradnícka oblasť Tokaj”) all’interno del database E-Bacchus. Il problema con l’ultima indicazione era l’utilizzo della parola “Tokaj”, che – secondo la posizione dell’Ungheria – avrebbe potuto confondere il consumatore.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha risolto il caso affermando la titolarità della Slovacchia ad utilizzare tale espressione nel catalogo E-Bacchus, affermando tuttavia che la mera dicitura “Tokaj” può essere utilizzata solo dall’Ungheria.
La contraffazione del vino
La legge ungherese obbliga gli operatori a etichettare e classificare il vino prima di immetterlo sul mercato. In base alla normativa, il vino può essere esportato dal paese solo se l’autorità enologica nazionale abbia effettuato test in laboratorio per verificare le proprietà organolettiche e le altre qualità del vino. Grazie a questa procedura, attualmente il problema della contraffazione del vino è drasticamente diminuito.