La Distribuzione del Vino in Vietnam

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Vietnam: un mercato in forte espansione con un tocco sempre più sofisticato

Il Vietnam ha goduto di un’enorme e costante crescita del PIL negli ultimi anni, anche durante il 2020 e il 2021, nonostante la pandemia, e attrae un numero sempre maggiore di espatriati che lavorano principalmente nelle fiorenti industrie manifatturiere e dei servizi. La crescita economica e l’arricchimento culturale fanno sì che una fetta sempre più ampia della sua giovane e dinamica popolazione di oltre novantasette milioni di abitanti possa permettersi prodotti sempre più sofisticati, adottare stili di vita più occidentalizzati, pur mantenendo un forte senso delle tradizioni, incluso il mangiare e bere fuori. Ex colonia francese e Paese aperto ai commerci marittimi e terrestri, il Vietnam ha davvero molto fascino. Il mercato del vino in Vietnam è ora più dinamico che mai con qualità e quantità in costante aumento ogni anno. I vietnamiti sembrano aver battuto i giapponesi e gli indiani nella competizione non ufficiale di consumo di alcol, dove il tasso in Vietnam è il doppio di quello del secondo arrivato. I bevitori vietnamiti hanno consumato 4,2 miliardi di litri di alcol nel 2019, con un aumento del 90% in 10 anni, rendendo il Paese il principale mercato di alcol nel sud-est asiatico. Mentre ogni due anni vengono rilasciati report accurati e al momento della redazione di questa scheda i dati relativi al 2020 e al 2021 non sono ancora disponibili, è certo che il consumo di vino e in generale di alcol durante la pandemia è aumentato in modo significativo. Inevitabilmente, i prodotti di tutto il mondo si riversano in questo mercato giovane e potenziale. Gli esperti vedono il crescente gusto per il vino dei bevitori vietnamiti come una prova della costante occidentalizzazione del Paese. Nel 2018, il fatturato totale delle importazioni di vino ha raggiunto i 53,2 milioni di dollari, con un aumento dell'85% rispetto al 2010. Secondo le statistiche della Vietnam Alcohol and Beverage Association, attualmente ci sono solo 15 aziende in Vietnam che producono e imbottigliano vino con una produzione annua di circa 12-13 milioni di litri. L’ufficio nazionale di statistica ha annunciato nel suo ultimo rapporto disponibile che il tasso di crescita delle importazioni di vino è aumentato di circa il 25% l’anno dal 2004. Tra il 2017 e il 2021, le vendite totali di alimenti e bevande dovrebbero crescere a un tasso medio annuo composto di 11,3%. I consumatori vietnamiti conoscono i principali Paesi di produzione del vino, Australia, Cile, Francia, Italia, Nuova Zelanda, Sud Africa e Stati Uniti. Nel 2020 i vini italiani hanno superato i francesi nelle vendite. Nel 2019 il tasso di crescita delle importazioni di vini francesi e italiani in Vietnam è aumentato del 20%. Il Vietnam è dunque un enorme mercato potenziale per i produttori europei e soprattutto italiani, poiché il suo tasso di crescita annuale rimane costantemente al 10%. Nonostante l’exploit dell’Italia, in generale, negli anni, la Francia è sempre stata il principale fornitore di vino del Vietnam seguita dal Cile. Il Vietnam ha abbassato le restrizioni sulle importazioni di vino dopo essere entrato a far parte dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e dell’ASEAN.

I ricavi nel segmento del vino dovrebbero ammontare a 245 milioni di dollari nel 2022. Il mercato dovrebbe crescere annualmente del 4,38% (CAGR 2022-2025).

Entro il 2025, il 31% della spesa e il 24% dei consumi in termini di volume nel segmento del vino saranno attribuibili ai consumi fuori casa (e.g. in bar e ristoranti).

Come proteggere il proprio marchio in Vietnam

Il Vietnam ha purtroppo una cattiva reputazione relativa alla produzione e alla distribuzione di merci contraffatte, tra cui sigarette, indumenti, profumi, liquori e anche il vino. Non è difficile notare negozi che sfacciatamente espongono bottiglie false in vetrina nelle strade affollate di Hanoi o Ho Chi Minh City, per non parlare delle città di “secondo livello”. La registrazione del marchio non è un requisito obbligatorio per il commercio del vino in Vietnam, tuttavia in una situazione di contraffazione diffusa, contrabbando di alcol e mancanza di una profonda e ampia conoscenza del prodotto, registrare il proprio nome, logo, marchio è il modo più efficace per proteggere legalmente i propri beni tangibili e intangibili. Poiché il Vietnam è parte del Sistema di Madrid, che disciplina la registrazione internazionale dei marchi, al fine di ottenere la protezione di un marchio in Vietnam, i titolari dei marchi possono depositare la domanda attraverso la procedura nazionale in Vietnam o estendendo la protezione già accordata al proprio marchio attraverso il Sistema di Madrid. La normale procedura di registrazione del marchio nazionale in Vietnam prevede i seguenti passaggi:

  • same di formalità: l’Ufficio nazionale della proprietà intellettuale (NOIP) conduce un esame per verificare che la proposta di registrazione soddisfi tutti i requisiti formali. Il NOIP effettua anche una ricerca di anteriorità su marchi registrati precedenti che siano in conflitto con il contenuto della domanda di deposito, nel caso in cui siano identici, simili o confondibili, contro i quali il richiedente avrà quindi la facoltà di opporsi. L’esame di formalità viene svolto in circa un mese dalla data di deposito;
  • pubblicazione della domanda: nell’ipotesi in cui la domanda superi la fase di istruttoria formale, l’accettazione di principio sarà pubblicata sulla Gazzetta della proprietà intellettuale per un periodo di due mesi a decorrere dalla data della decisione ai fini di eventuali opposizioni da parte di terzi;
  • esame di merito: l’esame di merito sul rifiuto assoluto e rifiuto relativo è condotto contemporaneamente dal NOIP generalmente in nove mesi a partire dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta della proprietà intellettuale;
  • dichiarazione di concessione della protezione: è la conferma che il marchio è registrato e comporta il pagamento di un corrispettivo per tale certificato. Il pagamento deve essere effettuato entro trenta giorni ed è prevista analoga tempistica per il rilascio del certificato originale.


In caso di accoglimento della domanda, la registrazione del marchio durerà per un periodo iniziale di dieci anni e successivamente potrà essere rinnovata per ulteriori periodi di dieci anni ciascuno, a tempo indeterminato. Tuttavia, se un marchio non viene utilizzato nei primi cinque anni dalla sua registrazione o per un periodo continuativo di cinque anni durante la sua registrazione, un terzo può chiedere la revoca della registrazione per decadenza da mancato uso.

Norme sull’etichettatura del vino in Vietnam

Tutto il vino importato in Vietnam deve essere conforme alle normative sull’etichettatura. Alcune informazioni obbligatorie (come il nome del prodotto e la gradazione alcolica) devono essere scritte in vietnamita, ai sensi del decreto 43/2017/NĐ-CP del 14 aprile 2017 sull’etichettatura delle merci. Per i vini importati, oltre all’etichetta principale del produttore, l’importatore deve effettuare una dichiarazione di qualità del prodotto e applicare una sotto etichetta.

Tutte le merci vendute in Vietnam devono recare un sigillo e un’etichetta aggiuntiva (la sotto etichetta), che deve riportare:

  • quantità;
  • contenuto di etanolo;
  • data di scadenza (se presente);
  • istruzioni per la conservazione;
  • avvertenze (se presenti);
  • numero di identificazione del lotto (se presente).

Gioca secondo le regole

Il vino è nella lista delle importazioni speciali in Vietnam. Per importare vino è necessario passare attraverso un complesso iter di pratiche doganali e la relativa documentazione è piuttosto complicata, quindi si tratta di un’attività che viene condotta da importatori specializzati dalle prime fasi fino al processo post-ispettivo. È fondamentale dunque identificare gli importatori giusti, dotati di licenza, e valutare di effettuare una semplice due-diligence su di loro.

La principale fonte normativa al riguardo è l’articolo 20 del decreto 105/2017/NĐ-CP del 14 settembre 2017 sulla produzione e il commercio di vino, che recita quanto segue:

Articolo 20. Importazione del vino

1. Il vino importato comprende vino finito imbottigliato per il consumo istantaneo e vino semilavorato per la produzione di vino finito in Vietnam.

2. Il vino importato deve essere munito di documenti legali di importazione prescritti dalla normativa vigente ed essere conforme alla disciplina in materia di imposte sui vini importati di cui all’articolo 15 del presente decreto.

3. Il vino importato deve essere etichettato come prescritto dall’articolo 14 del presente decreto e dalle leggi in materia.

4. Solo le imprese che dispongono di licenze per la distribuzione del vino possono importare direttamente vino e sono essere responsabili della sicurezza e della qualità del vino importato. Le imprese che importano vino semilavorato e additivi per la produzione di vino finito possono venderlo solo a imprese autorizzate a produrre vino.

5. Le imprese titolari di licenza per la produzione in serie di vino possono importare direttamente o autorizzare altre imprese ad importare semilavorati di vino e additivi per la produzione di vino finito.

6. Il vino importato deve essere registrato per la dichiarazione di conformità presso l’agenzia competente del Vietnam prima dell’importazione e ad ogni partita deve essere rilasciata la certificazione scritta di alimento idoneo all’importazione come previsto dalla legge.

7. Il vino viene importato in Vietnam solo attraverso i valichi di frontiera internazionali. A parte i documenti presentati alla dogana quando segue la procedura di importazione come prescritta, l’importatore deve presentare la nomina o l’autorizzazione scritta come distributore ufficiale o importatore del produttore o commerciante, o il contratto di agente del produttore o commerciante di tali articoli.


Pertanto, per poter importare alcolici, le imprese devono soddisfare le condizioni sopracitate.

Inoltre, il Vietnam impone alcune limitazioni riguardo alla pubblicità degli alcolici, riguardo all’inserimento dei prodotti, alla sponsorizzazione e alla promozione delle vendite, ma non sono richieste etichette di avvertenza sanitaria sulle pubblicità e sui contenitori di alcolici. Inoltre, l’alcol non può essere venduto, in sede o fuori sede, a minori.

Al completamento delle procedure di importazione, i distributori sono tenuti ad avere una licenza per la rivendita di liquori. I distributori stranieri possono ora svolgere tali attività in Vietnam creando una società vietnamita, interamente di proprietà straniera, che deve ottenere l’apposita licenza prima di avviare le operazioni di vendita al dettaglio.

Sdoganamento, accise e tassazione dei vini in Vietnam

Le importazioni in Vietnam sono regolate dalla legge doganale (2015) e da altre circolari e decreti emessi dal governo vietnamita. I vini importati devono essere ispezionati prima di poter essere sdoganati, in ottemperanza al regolamento tecnico nazionale sulla sicurezza alimentare per le bevande alcoliche (QCVN:2010/BYT). Gli elementi fondamentali dell’ispezione includono naturalmente la qualità, le specifiche, la quantità e la percentuale alcolica.

Gli importatori di vino in Vietnam sono tenuti a presentare la propria documentazione alle autorità di importazione, incluso il codice d’importazione e i certificati di registrazione dell’azienda. Le dichiarazioni di importazione devono essere presentate in anticipo o entro trenta giorni dall’arrivo tramite il sistema di elaborazione elettronica dei dati del Vietnam Automated Cargo and Port Consolidated System/Vietnam Customs Information System (VNACCS/VCIS). Possono essere richiesti anche altri documenti giustificativi, tra cui fatture commerciali, rapporti di ispezione, dichiarazioni di valore e certificati di origine.

Il Vietnam adotta il sistema armonizzato (HS) per le materie prime e la maggior parte delle merci di importazione sono soggette a tariffe di importazione. Oltre alle tariffe di importazione, alcune merci possono essere soggette ad altre tasse, come l’imposta sul valore aggiunto. Per determinare se un determinato vino è soggetto all’esenzione fiscale, occorre fare riferimento all’articolo 107 e all’articolo 108 della Circolare 38/2015/TT-BTC del 25 marzo 2015.

Il codice del vino è: 22042111.

L’aliquota fiscale corrispondente per questo codice HS è la seguente: Tassa di importazione: 50%; Tassa Speciale sui Consumi (SCT): 30%; Imposta sul valore aggiunto: 10%.

Evidentemente, le tasse rendono i vini importati piuttosto costosi per i consumatori finali, ma il Vietnam ha abbassato le sue restrizioni tariffarie sull’importazione di vino dopo essere entrato a far parte dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN). Per migliorare le relazioni a lungo termine con i propri partner commerciali stabili, il Vietnam ha introdotto tariffe di importazione più basse per gli esportatori di vino provenienti da Australia e Nuova Zelanda e, più recentemente, con gli Stati membri dell'UE, grazie all’accordo di libero scambio UE-Vietnam (“EVFTA”), in vigore dall’agosto 2020. L’area di libero scambio ASEAN-Australia-Nuova Zelanda (“AANZFTA”) è l’accordo che disciplina, tra l'altro, il commercio del vino e le sue tariffe di importazione tra Vietnam e Australia e Nuova Zelanda. Le ridotte barriere tariffarie e non tariffarie tra Vietnam e Australia e Nuova Zelanda, nonché tra Vietnam e UE, presentano evidentemente grandi opportunità.

Dopo aver completato le procedure di importazione, i rivenditori di vino sono tenuti anche ad avere una specifica licenza commerciale.

Contratti per la distribuzione del vino in Vietnam

Il Vietnam è un ordinamento giuridico di civil law (quindi non troppo distante in linea di principio dagli standard legali che si possono trovare nei Paesi come la Francia o l’Italia), è una Repubblica Socialista e allo stesso tempo ha forti tradizioni consuetudinarie che fanno parte della pratica legale, in qualche modo simile al Repubblica Popolare Cinese. Mentre le leggi sono relativamente semplici e possono essere facilmente reperite in inglese, sorgono complicazioni con la loro interpretazione attraverso una miriade di circolari e regolamenti. Un approccio molto formalistico adottato dai tribunali assieme all’evidente difficoltà rappresentata dalla lingua vietnamita.

Pertanto, è essenziale disporre di un contratto adeguatamente redatto, affinché la volontà delle parti sia fissata e sia conforme alla legge e possa essere interpretata senza troppe difficoltà da un soggetto terzo esterno in caso di controversia.

Il Vietnam non ha una legge specifica sull’agenzia commerciale, a differenza degli Stati membri dell'Unione Europea, da cui provengono molti produttori abituati a tale modello. Le parti possono a tutti gli effetti regolare la propria attività con un contratto liberamente negoziato, il cui contenuto è simile a quello dell’agenzia commerciale UE, ma devono farlo attraverso un contratto valido e tenere presente che tale tipo di contratto è regolato principalmente dalla Legge sul Commercio n. 36/2005/QH11. Il diritto commerciale definisce infatti “agenzia commerciale” un’attività d’affari con la quale il preponente e l’agente si impegnano affinché l’agente, per conto del preponente, ma in nome proprio, effettui compravendite di beni o fornisca servizi a terzi (clienti). L’agente deve essere una persona giuridica vietnamita.

La Commercial Law, insieme al Codice Civile del 2015, è la principale fonte normativa sui contratti di distribuzione tra un fornitore (tipicamente il produttore del vino) e un distributore che attribuiscono al distributore il diritto di rivendere i beni o servizi del fornitore.

Pur non essendo obbligatorio, è fondamentale che sia un contratto di agenzia commerciale sia un contratto di distribuzione siano regolati da un apposito contratto scritto, che affronti, tra l’altro, e mutatis mutandis, le seguenti clausole:

  • permessi: il distributore deve essere in possesso di tutti i permessi per agire in tale veste;
  • esclusività: gli agenti vietnamiti possono stipulare contratti con più preponenti, anche concorrenti, a meno che ciò non sia espressamente vietato dal contratto;
  • territorio: indipendentemente dall’esclusività, il Vietnam è un Paese popoloso e relativamente grande, lungo e stretto, con grandi città, lontane tra loro, il che può comportare la presenza di agenti/distributori diversi ubicati sul territorio; • Prodotti che il produttore fornisce all’agente/distributore;
  • prezzo, che può essere determinato dal produttore a sua discrezione, e termini di pagamento, che possono includere clausole relative alle fluttuazioni del Dong vietnamita, e penali per ritardi;
  • obbligazioni del distributore (es. inventario, quantità minime, servizi post-vendita) e obbligazioni del fornitore (es. fornire supporto tecnico e materiale di marketing);
  • diritti di proprietà intellettuale: oltre a salvaguardare i diritti di proprietà intellettuale del produttore, l’accordo può anche definire l'ambito di utilizzo da parte del distributore dei marchi e dei nomi commerciali del fornitore;
  • legge applicabile e foro competente: se la risoluzione giudiziale non è sempre la strada più auspicabile, lo è ancor di meno in Vietnam, pertanto il consiglio generale è quello di inserire nel contratto una clausola compromissoria, tenendo presente che il Vietnam è firmatario della Convenzione di New York del 1958 sul riconoscimento dei lodi arbitrali stranieri, e che inoltre in Vietnam vi sono alcune valide camere arbitrali internazionali che possono arbitrare il procedimento.


Da ultimo, si evidenzia l’esplosione negli ultimi anni non solo dell’e-commerce, ma anche di alcuni canali di distribuzione paralleli (e.g.: acquisti in-app) o altri fenomeni recenti (e.g.: gamification, tokenizzazione etc.), che i produttori di vino dovrebbero tenere in considerazione al momento di elaborare le loro strategie e i contratti di distribuzione in Vietnam.

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