La Distribuzione del Vino in Canada

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Canada: uno stato con diversi regimi regolamentari

La regolamentazione legata alla distribuzione del vino in Canada è complessa e si basa sia sulle normative federali che su quelle provinciali. I regimi provinciali spaziano da sistemi “chiusi” in cui una corporazione della Corona opera come commissione designata (“liquor board”) e responsabile dell’importazione e delle vendite al dettaglio nella provincia, a sistemi “aperti”, in cui le vendite vengono effettuate attraverso una rete commerciale privata. Alcuni di questi regimi normativi provinciali subiranno probabilmente delle modifiche significative nei prossimi quattro anni a seguito di una recente risoluzione parziale della controversia dinanzi al WTO con l'Australia ("Controversia WTO").

Come proteggere il proprio marchio in Canada

In Canada, è possibile registrare un marchio soltanto a livello nazionale e coprire con quest’ultimo l’intero Canada. La registrazione dura 10 anni e può essere rinnovata per un intervallo di altri 10 anni a pagamento. Le richieste possono essere inoltrate all’Office of the Registrar of Trademarks online o via posta. Chiunque può opporsi a una domanda di registrazione di un marchio depositando una dichiarazione di opposizione dopo che la domanda è stata pubblicata sul Trademarks Journal. Ciò fa scattare il procedimento di opposizione, che consiste in un processo simile a quello di un procedimento giudiziario. I motivi più comuni per un'opposizione sono che il marchio richiesto si confonde con un marchio che (1) è già stato utilizzato in Canada, (2) è già stato richiesto in Canada e/o (3) è già stato registrato in Canada.

Inoltre, ai sensi del Trademarks Act, il Canada offre una protezione speciale per le indicazioni geografiche ("IG") dei vini, identificando il vino come originario di una specifica regione o territorio. Il Canadian Intellectual Property Office detiene un elenco di IG registrate in Canada. La richiesta di questo tipo di registrazione deve essere presentata da o per conto di una "autorità responsabile" per il vino in questione, identificata come persona o entità sufficientemente collegata e con una conoscenza adeguata di quel vino.

La registrazione delle IG offre vantaggi aggiuntivi. Ad esempio, un terzo può opporsi a una IG soltanto dimostrando che non si tratta di fatto di una IG. Questo alleggerisce alcuni tradizionali motivi di contestazione specifici delle domande di marchio, come la confusione con un marchio registrato.

Le regole di etichettatura del vino in Canada

L’etichettatura delle bevande alcoliche vendute in Canada è regolata dal Food and Drugs Act e dal Safe Food for Canadians Act e dalle norme ad esso connesso. Le etichette dei vini devono essere conformi al Consumer Packing and Labelling Act, che stabilisce alcuni requisiti generali legati al packaging, all’etichetta e alla pubblicizzazione dei prodotti preconfezionati (inclusi i prodotti vinicoli). Esistono poi regolamenti provinciali contenenti altri requisiti di etichettatura validi per i prodotti venduti all’interno di quella provincia.

Gli esportatori sono tenuti a verificare che le loro etichette siano conformi alle leggi e alle normative canadesi, prestando particolare attenzione alla normativa locale, dato il suo livello di complessità e la non corrispondenza con gli standard globali.

In generale, tutte le informazioni obbligatorie devono essere inserite in entrambe le lingue ufficiali, ovvero francese e inglese. Il contenuto dell’etichetta e i reclami vengono rigidamente monitorati. In particolare, le illustrazioni e le scritte che pubblicizzano ingredienti o processi produttivi “naturali” o contenuti “biologici” sono attualmente nel radar delle diverse autorità regolatorie.

Nello specifico, le regole di etichettatura legate al vino regolano aspetti quali:

  • l’uso del nome comune (ad esempio, il nome comune del vino importato dovrebbe apparire in grassetto e non in corsivo), comprese le IG;
  • presenza di allergeni, glutine e solfati;
  • gradazione alcolica (comprese le modalità per indicare quest’informazione);
  • affermazioni e dichiarazioni volontarie sull’etichetta (età, certificazione di autenticità, uso del termine “secco” o “leggero” ecc.);
  • affermazioni sulla quantità netta;
  • affermazioni sul paese di origine.

Il mercato canadese del vino

Il Canada adotta un approccio molto restrittivo nella distribuzione e la vendita di bevande alcoliche. Solitamente il vino deve essere importato in Canada attraverso un liquor board o commissione della provincia in cui verrà venduto. Per poter vendere vino in quella provincia, gli esportatori devono prima far sì che venga “inserito nelle liste” dalla liquor board locale. Le liste sono legate alla provincia e la liquor board funge da importatore.

Nella maggior parte delle province, si viene inseriti nelle liste della liquor board tramite un agente locale o un rappresentante che ha ricevuto l’incarico dal board di riferimento. Gli agenti ricevono o sollecitano ordini per la vendita di prodotti alcolici, anche se in molti casi gli è proibita la vendita diretta di questi prodotti. Gli agenti possono anche espletare le pratiche inerenti all’etichettatura e assistere il produttore nelle altre questioni regolatorie. Di norma, l’agente che si occupa della registrazione coordina l’importazione del prodotto in collaborazione con la commissione o il board provinciale.

La promozione di bevande alcoliche in Canada ha delle forti limitazioni. I messaggi commerciali non possono incoraggiare o incentivare il consumo da parte di minorenni, suggerire che il consumo del prodotto è fondamentale per il godimento di un’attività o ritrarre il consumo in situazioni illegali (come durante la guida), ecc. Basti pensare che le campagne di marketing globale spesso non sono consentite in Canada ed è necessario sviluppare spot pubblicitari e copie stampate appositamente per il mercato canadese. 

Sdoganamento, dazi e tasse per la vendita di vino in Canada

Come indicato sopra, l’importazione di vino in Canada viene condotta quasi esclusivamente attraverso un liquor board provinciale che regola l’acquisto, la distribuzione e la vendita di tutti gli alcolici. Alla dogana, la fattura(e) deve indicare come importatore il board provinciale e (se applicabile) identificare la cantina come destinatario. È necessario, inoltre, avere copia dei visti di conformità alle regolamentazioni locali di modo da poterle presentare alla Canada Border Services Agency, in caso di necessità.

In Canada anche la tassazione è disciplinata in modo concorrente tra la normativa federale e quella provinciale. A livello federale vi sono le seguenti tasse sui prodotti a base di bevande alcoliche, incluso il vino:

  • accise: riscossa su tutti i prodotti alcolici. Dal 1° aprile 2020 le aliquote applicabili al vino variano da 0,021 dollari a 0,665 dollari al litro. Attualmente, l'accisa non si applica ai vini prodotti in Canada, ma probabilmente questa esenzione sarà rimossa nei prossimi due anni, come parte dell’accordo raggiunto a chiusura della Controversia WTO.
  • dazi doganali: l'aliquota varia a seconda del tipo di vino importato e della sua origine.
  • GST/HST: l’imposta sui beni e servizi (Goods and Services Tax - "GST") ammonta al 5% del prezzo al dettaglio. Il Canada ha stipulato accordi con alcune province per la riscossione armonizzata di un’imposta unica sulle vendite (Harmonized Sales Tax "HST") con un'aliquota totale del 13%. 

Aperture di mercato in arrivo per i vini stranieri

A gennaio 2018 l’Australia ha presentato un reclamo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o, usando l’acronimo inglese, WTO) sostenendo che vi fossero una serie di misure canadesi in materia di distribuzione, licenze e vendite che discriminavano il vino di importazione. Tra queste l’Australia segnalava: le politiche di accesso al mercato e di quotazione, i mark-up sui prodotti, i dazi e le differenti tassazioni applicate sia a livello federale che provinciale.

Nel luglio 2020 è stato trovato un accordo che ha parzialmente risolto la Controversia WTO ed avrà conseguenze di vasta portata per l'industria vinicola canadese e per quella d’importazione. In particolare, il Canada e le province dell'Ontario e della Nuova Scozia si sono impegnate ad attuare le seguenti misure:

  • abrogare l'esenzione dall'accisa federale sul vino nazionale entro giugno del 2022;
  • eliminare le differenze nella tassazione tra il vino dell’Ontario e il vino non proveniente dall’Ontario venduto nei negozi al dettaglio delle cantine fuori sede entro giugno 2023;
  • modificare le norme provinciali dell'Ontario che limitano l'accesso al vino d’importazione nei negozi di alimentari;
  • eliminare gradualmente la politica di mark-up applicata dalla Nuova Scozia al vino delle regioni vinicole emergenti locali. L'eliminazione graduale inizierà non più tardi della fine di giugno 2021.

I contratti per la distribuzione del vino in Canada

Come visto, ogni provincia canadese ha un regime di distribuzione e vendita differente, con una propria commissione (o altra autorità governativa) responsabile. La maggior parte delle province hanno ciò che viene definito un sistema “chiuso”, in cui la corporazione della Corona è responsabile dell’importazione del prodotto nella provincia, ma anche della maggior parte delle vendite al dettaglio. Alcune province, come l’Alberta, fanno uso di una rete commerciale privata, mentre altre, tra cui l’Ontario, la British Columbia e il Québec usano una combinazione di punti vendita al dettaglio privati e pubblici. Il Liquor Control Board of Ontario è attualmente il più grande importatore/acquirente mondiale di bevande alcoliche.

Le misure standard di approvvigionamento comprendono i processi interni fissati dalle corporazioni della Corona che contemplano i profili dei prodotti, incorporando modelli di acquisto storici e nuove tendenze di consumo. Il Liquor Control Board dell’Ontario, ad esempio, ha un manuale di procedure e politiche di gestione del prodotto che stabilisce le regole di accesso e vari altri processi attraverso i quali i nuovi prodotti vitivinicoli possono essere valutati, approvati e infine introdotti nel mercato dell'Ontario. Generalmente viene stipulato un contratto tra il produttore e la corporazione della Corona, che stabilisce gli obblighi di fornitura, la disciplina dei prezzi, la compensazione tra le parti, ecc. Il prodotto deve spesso soddisfare i test di analisi chimica e gli audit di garanzia della qualità, deve essere conforme agli standard di imballaggio e di etichettatura applicabili e, in molti casi, deve essere spedito in contenitori con marcature specifiche della provincia per facilitare lo stoccaggio.

Nonostante molti si assomiglino, ogni provincia ha un proprio processo di scelta indipendente, pertanto i produttori che desiderano entrare nel mercato canadese dovranno considerare ogni provincia come un territorio separato.

Spesso sono gli agenti a fornire consulenza in relazione ai processi di approvvigionamento provinciali, consulenza che può rivelarsi particolarmente utile sin dalla fase iniziale delle trattative il board provinciale.

Il processo di approvvigionamento canadese per le bevande alcoliche – molto diverso dalla maggior parte dei principali stati mondiali – è stato frequentemente argomento di discussione e contestazione a livello internazionale dal punto di vista commerciale, sia in seno al WTO, sia in seno a convenzioni regionali, come l'Accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA). Come già visto in precedenza, è lecito aspettarsi che, a seguito della risoluzione della Controversia WTO questo processo subisca cambiamenti significativi, per renderlo conforme ai principali accordi internazionali di libero scambio. 

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