Un tasto dolente del mercato cinese è la contraffazione: le autorità cinesi stimano che oltre il 20% del vino in circolazione sia contraffatto e che 30.000 bottiglie di vino falsificato siano vendute ogni ora… e si tratta di dati probabilmente sottostimati.
Il fenomeno del c.d. “trademark squatting” costituisce un’ulteriore criticità: ovverosia l’accaparramento di marchi internazionali da parte di cittadini cinesi, i quali procedono alla registrazione del marchio in Cina prima che lo faccia il legittimo titolare. Purtroppo, questa pratica è molto diffusa e ottenere l’annullamento della registrazione è assai difficile e richiede un contenzioso complesso e costoso.
Ancor prima di affacciarsi sul mercato cinese, dunque, la è fortemente consigliabile registrare i marchi denominativi dell’azienda e dei vari vini (ad es. “Cantina Rossi”) e figurativi (il logo o l’etichetta nel suo complesso, se hanno un carattere distintivo).
Per registrare un marchio in Cina è possibile seguire due diverse procedure, tra loro alternative:
- depositare la domanda direttamente all’ufficio marchi cinese – Chinese Trademark Office (CTMO) – oppure
- effettuare una registrazione internazionale all’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale e richiederne l’estensione in Cina. Il nostro consiglio è quello di registrare il marchio direttamente presso il CTMO, perché il sistema cinese non corrisponde esattamente a quello internazionale e l’estensione di una registrazione internazionale rischia essere poco efficace.
La procedura si completa entro 15/18 mesi, ma la priorità sul marchio si ottiene al momento del deposito della domanda. La registrazione dura 10 anni ed è rinnovabile.
È inoltre opportuno valutare se registrare contestualmente una versione in caratteri cinesi del marchio, ossia la sua translitterazione in ideogrammi cinesi. Questo può prevenire eventuali tentativi di registrazione in malafede di marchi assonanti in caratteri cinesi e può garantire una maggiore riconoscibilità del marchio presso il pubblico.
Oltre alla registrazione del marchio, al fine di contrastare il problema della contraffazione delle bottiglie o del loro contenuto, è bene valutare le soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato, tra le quali l’apposizione di un QR code, con la scansione del quale il consumatore ha modo di collegarsi al sito web (o ancor meglio all’account WeChat) del produttore, verificando l’originalità del prodotto ed ottenendo informazioni che possono guidarlo e coinvolgerlo nell’acquisto: caratteristiche del vitigno, organolettiche, abbinamenti consigliati etc.
Per approfondire il tema della tutela e della registrazione del marchio in Cina rimandiamo a questo articolo su Legalmondo.