La Distribuzione del Vino in Grecia

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Grecia: un mercato complesso

La Grecia è senza dubbio un'economia complessa; il che ha enormi ripercussioni sul suo mercato. Il paese registra scarsi punteggi su molti dei più usati parametri per la valutazione dell’appetibilità per gli investimenti stranieri, punteggi che sono il riflesso di un contesto commerciale tormentato per gli affari, le importazioni e le esportazioni. Ciononostante, il mercato offre notevoli opportunità a coloro che sanno come entrare nel mercato con le giuste modalità.

Si può descrivere il consumatore greco medio, in generale, come esigente e con un livello medio di consapevolezza sulle scelte di acquisto. I consumatori greci tendono a rimanere fedeli ai marchi di cui si fidano, prestando particolare attenzione all'origine e alla qualità dei prodotti. Tuttavia, è degno di nota il fatto che, a causa della recente crisi, i consumatori greci hanno cambiato radicalmente le loro abitudini di spesa e sono diventati estremamente attenti ai prezzi.

Per quanto riguarda i livelli di consumo di alcolici, la Grecia occupa il 28° posto rispetto a 53 Paesi europei, con un consumo di vino del 47,3% in individui oltre i 15 anni. La produzione media annua di vino è diminuita significativamente, soprattutto nell'ultimo decennio, con oltre il 60% dei vini prodotti senza una specifica indicazione di origine (D.O.P. o I.G.P.).

Il mercato del vino in Grecia: attenzione alla contraffazione

L'industria vinicola greca è un'industria tradizionale del settore primario nazionale, che comprende alcune grandi aziende vinicole, molte di medie dimensioni, ma anche cantine locali e associazioni di cooperative agricole. Le importazioni di vino dall'estero sono limitate, mentre nel mercato interno le grandi cantine controllano la maggior parte delle vendite di vino in bottiglia, offrendo i loro prodotti attraverso ampie reti di distribuzione in tutto il paese.
La contraffazione è un problema, anche quando si tratta di bevande alcoliche. Soprattutto nel settore vinicolo, la vendita, l'import-export e la distribuzione di "vini falsi" sono abbastanza comuni. La registrazione e l'applicazione del marchio sono naturalmente considerate le soluzioni più efficaci contro la contraffazione, pertanto, la registrazione dei marchi è di fondamentale importanza.

Avendo un ambito d’applicazione territoriale, un marchio registrato in Grecia sarà valido e protetto solo all'interno del paese. Tuttavia, si può acquisire una protezione nei 28 paesi dell'UE con un'unica domanda all'EUIPO, o – a livello internazionale – mediante la registrazione presso l’OMPI.

Nel caso si richieda la registrazione di un marchio nazionale, la procedura si conclude di norma entro 6-9 mesi, e le tasse per una domanda di marchio ammontano a € 110,00 per la prima classe e a € 20,00 per ogni sottoclasse. La registrazione può essere a tempo indeterminato, a condizione che il marchio venga rinnovato ogni 10 anni dopo il deposito. Per evitare il rigetto della domanda, il marchio deve avere caratteristiche distintive e descrittive, cioè non riguardanti solo la natura, la qualità, la quantità, la destinazione, il valore, la provenienza geografica o il momento della produzione dei prodotti o altre caratteristiche dei prodotti o servizi da proteggere, e non deve essere divenuto di uso comune nella lingua corrente o in buona fede e negli usi commerciali consolidati.

In Grecia, la contraffazione è proibita e punibile sia in ambito civile che penale. Una volta registrato il marchio, il titolare acquisisce il diritto esclusivo di apporre il segno sui prodotti e/o sugli imballaggi, di immettere i prodotti sul mercato e di impedire a tutti i terzi che non abbiano il suo consenso di utilizzare nel commercio qualsiasi segno identico al marchio registrato, nonché di vietare anche solo il mero transito sul territorio greco di prodotti contraffatti che hanno come destinazione finale un altro paese.

La legislazione in materia di diritti di proprietà intellettuale prevede, in presenza di fondati sospetti di violazione della proprietà intellettuale, che le autorità doganali possano trattenere le merci o procedere alla loro distruzione se viene accertata la violazione dei diritti di proprietà intellettuale.

Le regole sull'etichettatura del vino in Grecia

In generale, l'attuale legislazione in materia di etichettatura in Grecia richiede che i prodotti abbiano sulla confezione o su un'etichetta, nel momento in cui arrivano al consumatore, almeno le seguenti informazioni:

  • Il nome della categoria/tipo del prodotto vitivinicolo; (es. vino, spumante, ecc.).
  • La quantità NETTA del prodotto (volume del contenitore) (cioè 0,75 l, 750 ml, ecc.).
  • Il titolo alcolometrico volumico effettivo (cioè 12% vol., alc 12% vol., ecc.).
  • L'eventuale presenza di alcune sostanze allergeniche (cioè SO2), scritte in greco.
  • Un indicatore di provenienza (cioè prodotto in Grecia, prodotto bulgaro, vino greco, ecc.). 
  • Informazioni sull'imbottigliatore (nome e indirizzo) e, nel caso di vini spumanti, il nome del produttore o del venditore. 
  • Il nome e l'indirizzo dell’importatore.
  • Per i vini spumanti, l'indicazione del tenore zuccherino (cioè Brut, Sec, Demi-sec ecc.).
  • Per i vini protetti come D.O.P. o I.G.P., il segno "D.O.P." o "I.G.P." e il nome della denominazione di origine protetta o dell'indicazione geografica protetta (quest'ultima scritta in greco): (cioè INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA, ΘΕΣΣΑΛΙΑ GEOGRAFICA PROTETTA, TESSALIA, ecc.).
  • I numeri di lotto.

Possono essere, inoltre, previsti ulteriori requisiti a seconda del tipo e delle caratteristiche di ogni vino.

La tassazione del vino in Grecia

La legislazione fiscale in Grecia è alquanto complessa e in costante evoluzione. Le aliquote dei dazi vengono spesso riviste e sono soggette a modifiche senza preavviso. Attualmente, la tassazione dei prodotti vitivinicoli in Grecia comprende:

IVA: Attualmente, l'imposta sul valore aggiunto per i vini è del 24%. L'autorità indipendente delle entrate pubbliche e i competenti uffici doganali e fiscali sono gli organi responsabili della riscossione dell'imposta.

Accise - L'accisa sulle bevande alcoliche è di "0 EUR" per i semplici "vini fermi" e “vini spumanti”.

Tariffa doganale comune: Dalla creazione del mercato interno, le merci possono circolare liberamente tra gli Stati membri. La "tariffa doganale comune" (TDC) si applica quindi all'importazione di merci attraverso le frontiere esterne dell'UE. La tariffa è comune a tutti i membri dell'UE, ma le aliquote dei dazi sono diverse da un tipo di importazione all'altra a seconda di cosa sono e da dove provengono. Le aliquote dipendono dall’impatto economico dei prodotti.

Tendenze del vino in Grecia: La sete di conoscenza

Le caratteristiche dei consumatori di vino in Grecia si sono evolute a pari passo con la produzione di vini di qualità. Per il consumatore medio greco, la certificazione, la provenienza e la tracciabilità hanno un impatto significativo sulla scelta, tant’è che le degustazioni di vino sono diventate un fenomeno di tendenza. Corsi, eventi ed esperienze di degustazione del vino sono più richiesti che mai, proprio perché i consumatori greci vogliono saperne di più sul vino che bevono, il che ha portato alla comparsa di un gran numero di wine bar, che sono diventati molto popolari, in quanto offrono esperienze di degustazione di vini e introducono i consumatori ai vini. Lo stesso si può dire del turismo del vino, dato che i tour delle cantine in Grecia sono diventati un’attrazione per i visitatori, che sono, per lo più, viaggiatori nazionali, essendo più dei 2/3 del totale dei visitatori delle cantine in Grecia.

Sulla base di queste tendenze e per entrare in un mercato in cui i consumatori optano per la qualità a prezzi accessibili, è essenziale prestare particolare attenzione all'origine e alla qualità dei prodotti, alla protezione del marchio, nonché alla creazione di forti relazioni con i distributori e i partner commerciali per la riuscita promozione e la vendita dei prodotti.

Contratti per la vendita e distribuzione del vino in Grecia

Per quanto riguarda i contratti di distribuzione, premesso che si suggerisce sempre di rivolgersi ad un legale di fiducia, qui di seguito si riportano alcune indicazioni di primo livello.

ELEMENTI FONDAMENTALI: il contratto deve disciplinare tutti gli elementi fondamentali (i dati delle parti, la durata, i casi di risoluzione/recesso dal contratto, i diritti concessi, il pagamento, le garanzie, i prodotti interessati, il territorio e l'esclusiva). Con riferimento a quest’ultima è fondamentale definire in modo chiaro quali prodotti, territori e canali di distribuzione riguarda e, inoltre, si suggerisce di vincolarla ad un fatturato minimo, onde evitare che il distributore esclusivo “blocchi” alcuni canali o territori senza promuovere e sviluppare attivamente le vendite dei prodotti.

MARCHI COMMERCIALI: Il contratto deve indicare esplicitamente che i diritti sui marchi in base ai quali i prodotti sono venduti rimangono di proprietà assoluta del fornitore e che il distributore riconosce che non acquisirà alcun diritto, titolo o interesse sui marchi, né li utilizzerà come parte della sua azienda o ragione sociale, ma solo per distinguere i prodotti. Inoltre, è importante che il distributore si impegni a dare tempestiva comunicazione scritta al proprietario qualora venga a conoscenza di eventuali violazioni da parte di terzi.

DIRITTO APPLICABILE E GIURISDIZIONE: è difficile dare un’indicazione generale sul punto, perché ci sono molteplici fattori da tenere in considerazione. Il parere di un avvocato sul punto, quindi, è fondamentale per capire se sia conveniente scegliere la legge greca e la competenza dei tribunali ellenici.

DISPOSIZIONI SPECIALI: Un'altra importante disposizione che opera a favore dei fornitori, è quella di consentire ai distributori di applicare la propria politica commerciale, specificando che non sarà soggetta alle istruzioni del fornitore. Siffatta disposizione é normalmente prevista nei contratti di distribuzione in Grecia al fine di escludere la responsabilità del fornitore e di sollevare il fornitore dall'obbligo legale di risarcire il distributore in caso di risoluzione del contratto.

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