Come in Italia o Francia, anche nel Regno Unito non esiste una legislazione specifica che regola i contratti di distribuzione aventi ad oggetto il vino, a maggior ragione trovandosi in un sistema di common law, in cui la teoria del contratto rimane sostanzialmente basata sul principio della autonomia negoziale dei contraenti e sul valore dei precedenti giurisprudenziali.
È importante quando si considera commercializzare un prodotto, essere consapevoli della differenza, in termini legali, tra un contratto di agenzia (“agency agreement”) ed un contratto di distribuzione (“supply agreement”).
L’accordo di distribuzione viene solitamente utilizzato quando un fornitore non ha presenza o rappresentanza in un determinato mercato o territorio. Un distributore è un soggetto che acquista beni da un fornitore (o da un produttore) e poi li rivende ai suoi clienti, aggiungendo un margine per coprire i costi e per trarne profitto.
Nel Regno Unito, non esiste un modello univoco per tali accordi, tuttavia, di norma i supply agreements:
- coprono gli aspetti relativi agli ordini minimi di acquisto da parte del distributore;
- stabiliscono il prezzo del prodotto;
- fissano la durata del contratto;
- stabiliscono se il rapporto contrattuale debba essere soggetto a clausola di esclusiva, per cui al distributore è vietato vendere o promuovere prodotti diversi da quelli acquistati dal fornitore; ed infine
- indica la legge applicabile ed il foro competente in caso di controversie giudiziarie.
Un accordo di distribuzione ha somiglianze con il contratto di agenzia, tuttavia, la differenza principale tra le due forme è data dal fatto che nel contratto di distribuzione, il supplier acquista dal produttore e rivende all'utente finale (il cliente) per proprio conto, senza coinvolgere il fornitore/produttore, tranne per quanto riguarda la garanzia dello stesso fornitore o la garanzia e la responsabilità del prodotto.
Nell’agenzia, invece, il contratto a monte é tra l’agente e il fornitore (o produttore). Un agente è quindi un intermediario, coinvolto nella stipula di un contratto tra il fornitore/produttore ed il cliente del fornitore/produttore. L'accordo di solito stabilisce cosa farà l'agente, le modalità e come quest’ultimo verrà pagato (di solito in base ad una commissione). L'accordo di agenzia stabilisce i diritti e gli obblighi reciproci tra fornitore e agente, regola ad esempio la buona fede e può stabilire le modalità che l’agente deve rispettare per commercializzare al meglio i beni del fornitore.
In un contratto di agenzia, l'agente procura clienti per il fornitore e nel momento in cui vende beni, la proprietà dei beni passa direttamente dal fornitore al cliente. Infatti, a differenza del contratto di distribuzione, l’agente non possiede mai la merce che vende, ma agisce solo per facilitare la vendita del fornitore al cliente.
Dal punto di vista commerciale, il contratto di agenzia è preferibile laddove il fornitore desideri mantenere un rapporto stretto con il cliente, poiché, al contrario, il contratto di distribuzione allontana inevitabilmente il fornitore dal cliente finale. Tale strumento resta preferibile anche qualora il fornitore desideri mantenere un maggiore controllo delle condizioni di vendita dei suoi prodotti, in particolare per quanto riguarda il prezzo. Infatti, l’imposizione di un prezzo di rivendita ad un distributore è illegale ai sensi della legge sulla concorrenza del Regno Unito e dell’UE, mentre attraverso il contratto di agenzia il fornitore può validamente conservare la libertà di fissare il proprio prezzo di vendita.
Si noti, infine, che il rapporto tra un fornitore ed il suo agente o il distributore deve emergere in maniera inequivocabile dal contratto. La definizione iniziale di “Supply agreement" o “Agency agreement" non costituisce di per sé prova sufficiente della natura dell'accordo. In caso di controversie, sarà il giudice ad esaminare la sostanza dell’accordo tra le parti.
Le norme generali sul “supply agreement”, si ritrovano alla sezione 12 del “Sale of Goods Act 1979” e alla sezione 2 del “Supply of Goods and Services Act 1982” per quanto riguarda gli obblighi delle parti, mentre nel "Consumer Protection Act 1987” si delinea la garanzia dei prodotti difettosi.
In vista dei cambiamenti che si verificheranno con l’uscita del Regno Unito dall’UE, si stanno facendo spazio diversi accordi bilaterali mirati ad incrementare gli scambi tra i Paesi.
In attesa dell’accordo con il Giappone, nel 2019 è stato concluso un agreement tra Regno Unito e Stati Uniti sul “Trade in Wine”, il quale ha lo scopo di facilitare gli scambi di vino tra le parti e stabilisce che ciascuna parte, su richiesta, deve cooperare per aiutare l'altra a rendere disponibili ai produttori le informazioni relative ai limiti specifici delle sostanze contaminanti e dei residui estrani in vigore nel proprio territorio.