La Distribuzione del Vino in Olanda

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Il maturo mercato olandese: un’interessante opportunità

Il mercato olandese di alcolici è particolarmente maturo, e, come succede in molti altri mercati maturi, il consumo di vino pro capite è in leggera diminuzione. La popolarità del vino, però, sembra essere in aumento nei Paesi Bassi, anche perché il cambiamento climatico ha permesso ai produttori locali di coltivare alcuni vitigni come l'Auxerrois, anche se ancora su scala molto ridotta. Un’inchiesta riguardante l’industria delle bevande alcoliche ha inoltre evidenziato un trend verso il consumo di vini a basso contenuto alcolico, scelti, appunto, come preferenza dal 30 % degli intervistati. Anche la vendita di vini analcolici è in crescita, con una crescente varietà di tipologie.

Il consumatore medio ha una conoscenza di vini notevole ed è anche incline a sperimentare; inoltre, il mercato sembra prediligere il brand della bottiglia rispetto alla sua provenienza o alla casa produttrice. Trovare soci per il business in Olanda è facile, data la maturità del mercato, l’eccellente padronanza delle lingue ed l’innata inclinazione al commercio. Altro fattore da tenere in considerazione è la facilità con la quale si può accedere agli altri mercati europei attraverso un importatore olandese.

Come tutelare il marchio sul mercato olandese

I titolari di proprietà intellettuale (ivi compresi marche, disegni, marchi, denominazioni commerciali e d’origine, domini web, ecc.) godono di una forte tutela, non solo in virtù della legislazione comunitaria, ma anche grazie alla normativa olandese in materia di proprietà intellettuale, che permette ai giudici di agire rapidamente, condannando anche al risarcimento integrale risarcimento delle spese del giudizio e disponendo il sequestro dei prodotti che violano la proprietà intellettuale. In Olanda si applica la legge sui marchi denominata “Benelux” (Benelux Verdrag voor de Intellectuele Eigendom), che fornisce tutela per la proprietà intellettuale in Olanda, Belgio e Lussemburgo. La procedura per la registrazione di marchi, modelli e brevetti dura, in media, 3 mesi. Il prezzo di base è di 244 euro IVA esclusa e varia in base al numero di classi per le quali si richiede la tutela. Dal 1 marzo del 2019 vige una distinzione tra due tipi di marchi: collettivi e certificati, ove i primi sono i marchi in senso tradizionale, ed i secondi sono marchi che possono essere usati per contraddistinguere prodotti che seguono determinati criteri.

Le regole di etichettatura e d’imbottigliamento del vino in Olanda

Oltre alle regole d’etichettatura comunitarie (per le quali si rimanda alla scheda UE), vi sono requisiti imposti dalla normativa olandese in materia di dimensione delle bottiglie ed etichettatura di solfiti. Per maggiori informazioni, consultare il sito See https://www.rvo.nl/sites/default/files/2019/05/Overzicht-regels-wijnetiket.pdf (al momento disponibile solo in olandese).

L’obbligo di inserire il cosiddetto “pittogramma di gravidanza” è stato più volte oggetto di discussione in parlamento, ma non è ancora requisito legale. Tuttavia, si consiglia agli esportatori di inserirlo, vista l’alta probabilità che diventi obbligatorio.

La regolamentazione della vendita di vino in Olanda

In Olanda vige il codice di regolamentazione pubblicitaria per le bevande alcoliche (il “Reclame Code voor Alchoholhoudende Dranken”), la normativa locale in materia più importante. Il codice esiste da più di 30 anni ed è regolarmente aggiornato in modo tale da rispecchiare i cambi riguardo la visione del consumo di alcol nella società, che si riverberano, poi, in modifiche legislative, come il recente aumento dell’età minima (passato da 16 a 18 anni) per il consumo di bevande alcoliche.

Legge in materia di alcolici e ristorazione (Drank en Horecawet)

La legge in materia di alcolici e ristorazione prevede che, per la vendita di bevande alcoliche (ossia, con un tasso alcolico superiore allo 0.5%), è obbligatoria la relativa autorizzazione. Inoltre, è necessario che le campagne pubblicitarie siano conformi con il codice di regolamentazione di cui sopra, che, nonostante non sia una legge in senso stretto, è prassi consolidata, e può, quindi, essere il fondamento per eventuali azioni in giudizio con le quali concorrenti e/o organizzazioni di consumatori richiedono agli organi giurisdizionali provvedimenti in caso di violazioni del codice.

Sdoganamento, dazi e accise per la vendita del vino in Olanda

Dazi d’importazione e imposta sulle vendite

L’importazione di vino da un paese extracomunitario è soggetta a dazi calcolati sul valore delle merci, ossia sul valore di acquisto del vino, oltre ai costi di assicurazione e trasporto sostenuti fino al porto d’entrata all’UE. Se, tuttavia, il paese in esame ha raggiunto accordi commerciali con l’Unione Europea, i dazi da pagare saranno meno elevati. Si paga è anche un’imposta sugli affari (“turnover tax”) calcolata sul valore doganale e sui dazi.

L’IVA in Olanda sulle importazioni è al 21%.

Per quanto riguarda l’imposta sulle vendite, la legge fa una distinzione tra acquisti effettuati fuori e dentro dell’UE: in entrambi i casi, bisognerà pagare l’imposta nazionale sull’importazione in Olanda, ma vi sono differenze di procedure con l’amministrazione fiscale. L’acquisto da un fornitore proveniente da un altro stato membro si chiama transazione intracomunitaria. Può anche essere richiesta l’inversione contabile per evitare il pre-pagamento dell’IVA, con il relativo trasferimento all’erario del paese d’origine.

Accise

L’accisa è un’imposta nazionale sugli alcolici, sugli oli minerali e sui prodotti del tabacco. Per l’importazione di merci assoggettate ad accisa da un altro paese comunitario, vi sono due opzioni: 

  • Merci soggette ad accisa ricevute durante la sospensione dell’obbligo di pagamento dell’imposta

Nel caso in cui si ricevano regolarmente merci soggette ad accisa (ancora non pagata) da un altro paese UE, prima della ricezione delle merci, è necessaria un’autorizzazione da parte del destinatario registrato.

Se, invece, si ricevono merci soggette ad accisa (ancora non pagata) occasionalmente da un altro paese comunitario, si dovrà presentare, prima della ricezione delle merci, un’autorizzazione provvisoria da parte del destinatario registrato. Diversa è l’ipotesi di ricezione delle merci soggette ad accisa da un deposito fiscale o da un mittente registrato in un altro stato membro: in questo caso, è richiesta la presentazione di un documento amministrativo elettronico (e-AD) per il trasporto delle merci. Al momento della ricezione si dovrà pagare l’accisa olandese tramite una dichiarazione fiscale elettronica settimanale.

Qualora le merci arrivano da un altro paese UE e l’accisa è già stata pagata nel paese di origine, non saranno necessarie autorizzazioni. Sarà, comunque, necessario, darne prima notizia alla dogana, ed è richiesta solo la presentazione di una documentazione amministrativa semplificata. Come nel caso precedente, al momento della ricezione, si dovrà pagare l’accisa olandese tramite una dichiarazione elettronica, entro 1 giorno feriale dalla ricezione.

Anche nel caso di importazione di alcolici da paesi extracomunitari bisognerà pagare l’accisa, con alcune eccezioni, se si è in possesso di una licenza di mittente registrato. Per le importazioni di vino da paesi extra UE è richiesto il documento VI-1, rilasciato da determinati organismi comunitari.

Qualora, invece, le merci importate dal paese (sia UE o extra) fossero birre analcoliche, dovrà essere pagata l’imposta sul consumo, non l’accisa.

  • Deposito delle merci soggette ad accisa

Se si desidera depositare le merci durante la vigenza della sospensione dell’accisa, è necessario avere un’autorizzazione per il deposito di merci soggette ad accisa (AGP). La quantità minima per richiedere l’autorizzazione è di 40.000 litri di birra e 10.000 di vino, fatta eccezione per i trasferimenti ingenti di merci da altri stati comunitari.

É qui disponibile una visione panoramica a livello comunitario in materia: here.

Scegliere la giusta strategia omnichannel per il mercato olandese

in Olanda è wijvoordeel.nl.Il mercato olandese si sta spostando verso il mondo digitale, come molti altri mercati, ed il settore vinicolo non è un’eccezione, e riflette la tendenza in modo particolare rispetto alla comunicazione, promozione e vendita dei prodotti, nonostante i punti vendita fisici rimangono un elemento fondamentale della catena distributiva.

Vista la maturità del mercato e la forte posizione rivestita dai grandi operatori, è importante assicurarsi di avere partner commerciali competenti, che facilitino l’ingresso nel mercato. In particolare, le grandi aziende produttrici di birra hanno un controllo notevole sui mercati delle bevande alcoliche, nonostante la presenza importante di altri operatori indipendenti. La scelta del partner dipenderà in gran misura, quindi, dal segmento del mercato al quale è destinato il prodotto.

Sono vari gli importatori e le organizzazioni di commercianti che lamentano crescenti difficoltà per mantenersi al passo con le capacità che hanno i canali digitali per la raccolta dati e per la distribuzione attraverso algoritmi. In Olanda, si stima che le vendite online rappresentino il 5% del mercato vinicolo (2015), anche vi sono aspettative di crescita. Il maggior rivenditore di vino online (ed opera esclusivamente online) in Olanda è wijvoordeel.nl.

Si vendono online anche vini di qualità, dato che è in aumento il numero di consumatori disposto a pagare prezzi più alti per vini più esclusivi non acquistabili in negozi fisici.

Infine, il mercato online risulta particolarmente interessante per i produttori di paesi con minore tradizione vinicola, perché permette loro di presentare il prodotto ai consumatori, fornendone una descrizione accurata e dei dettagli che altrimenti non sarebbe possibile raccontare.

I contratti per la distribuzione di vino in Olanda

Ecco i nostri consigli per le trattative di un contratto di distribuzione:

  • Chi è il tuo distributore? É facile reperire informazioni attraverso i canali ufficiali per assicurarsi sull’affidabilità del partner commerciale. Le ambasciate (ed i grandi consolati) possono fornire consigli agli esportatori sui canali da usare per trovare i giusti partner commerciali per il proprio business.
  • Redigere il contratto in inglese. I contratti redatti in inglese sono perfettamente validi. Non è necessario, né consigliato, redigerli in doppia lingua. Non è, infine, nemmeno necessario il bollo, per la validità del contratto, in quanto è sufficiente solo che questo sia firmato da rappresentanti autorizzati.
  • È opportuno avere sin da subito un modello di business chiaro, che preveda modalità e obiettivi per l’ingresso nel mercato olandese; inoltre è consigliabile rivolgersi ad un avvocato locale, che sappia redigere accuratamente i contratti necessari per raggiungere gli obiettivi di mercato. A tal proposito, il contratto di distribuzione è un contratto piuttosto comune, pertanto sarà facile e veloce ottenere un preventivo da un legale per la consulenza nella redazione. Inoltre, qualora l’esportatore si sia già rivolto ad un legale di un altro stato Europeo per la redazione del contratto (frequentemente accade con il proprio legale di fiducia), è consigliabile farlo rivedere ad un legale olandese, che potrà fare un rapido controllo ad un costo molto contenuto. 
  • Come in tutte le giurisdizioni UE, l’esportatore deve tenere ben presente la differenza tra fare affari con un importatore e farli con un agente commerciale. A quest’ultimo, infatti, è conferita una protezione legislativa sia durante la vigenza del contratto, che alla fine del rapporto, con il pagamento dell’indennità. Inoltre, si ricorda che in Olanda una relazione d’affari di lunga durata non necessita di un contratto scritto per essere regolamentata dalla legge (alla stregua dei contratti “scritti”). Pertanto, il recesso da una siffatta relazione richiede comunque la consulenza di un avvocato locale, al fine di evitare l’insorgere di controversie. 
  • Essendo l’Olanda uno Stato membro dell’UE, i contratti saranno sottoposti alla normativa anti-trust europea (per la quale si rimanda alla panoramica fatta nella scheda UE), che dovrà essere tenuta in dovuta considerazione, perché negli ultimi anni vi sono stati numerosi contenziosi in materia. Le limitazioni, ad esempio, alle vendite online, sono possibili solo in certa misura, e possono essere legate a requisiti di qualità. Si raccomanda, allora, una consulenza qualificata nella redazione degli accordi commerciali per evitare violazioni della legge che possano influenzare l’esecuzione del contratto, o, ancor peggio, azioni legali promosse dalla controparte contrattuale o accertamenti (e relativi contenziosi) da parte dell’autorità antitrust.
  • L’Olanda vanta un sistema giudiziario relativamente veloce ed efficiente, che fornisce tutela paritaria ad operatori nazionali e stranieri. Nella maggior parte dei casi, le corti ammettono prove in giudizio, specialmente in procedimenti cautelari, anche nelle lingue straniere maggiormente parlate (inglese, tedesco o francese).
  • Come in molti altri paesi europei, anche l’Olanda ha delle sezioni commerciali che consentono giudizi svolti interamente in lingua inglese, in caso di controversie a livello internazionale. L’organo vanta una serie di giudici selezionati in base all’esperienza in materie commerciali e per conoscenze linguistiche. L’Olanda è, infine, firmataria della Convenzione di New York del 1958, pertanto l’esecuzione dei lodi arbitrali è facile, come lo è il riconoscimento delle sentenze di tribunali stranieri.

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