Investire in Belgio: dove e in quali settori

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Con circa 411 miliardi di dollari di export annuo, il Belgio è l’8° esportatore a livello mondiale. Il paese ha saputo adattarsi alla crescente integrazione dei mercati riuscendo a trasformare la sua dinamica economia in uno dei mercati più aperti e concorrenziali al mondo.

Da un punto di vista politico, il Belgio è uno Stato federale con specifici poteri politici articolati su 3 livelli:

Il governo federale è stabilito a Bruxelles

Le tre Regioni di cui si compone il Belgio sono:

  • la regione delle Fiandre, suddivisa in 5 province;
  • la regione Vallona, suddivisa in 5 province;
  • la regione di Bruxelles capitale.

Le tre comunità linguistiche sono:

  • la comunità fiamminga (di lingua neerlandese);
  • la comunità francese (di lingua francese);
  • la comunità germanofona.

In uno scenario economico complessivamente positivo emergono però rilevanti divergenze regionali:

  • la Vallonia dispone dei migliori ingredienti per una collaborazione impresa-ricerca. Il Governo vallone ha creato 6 poli di competitività: Biowin (bioscienze), Skywin (aerospaziale e aeronautica), Wagralim (agroindustria), Logistics in Wallonia (trasporti e logistica), Mecatech (ingegneria meccanica) e Greenwin (tecnologie ambientali). L’attività di questi poli vede associati centri di formazione, centri di ricerca, università e imprese. Per rafforzare la competitività della Regione Vallone nei settori dove presenta già un potenziale, a settembre 2005 il Governo vallone ha lanciato il Piano Marshall che definisce 5 direzioni:
    • i poli di competitività;
    • la creazione di attività;
    • l’alleggerimento della pressione fiscale sulle imprese (tra le più vantaggiose d’Europa);
    • il rafforzamento della ricerca e dell’innovazione;
    • il miglioramento delle competenze per l’occupazione.

Il Piano Marshall 2022 ha inoltre l’ambizione di sviluppare una nuova strategia di sviluppo regionale che scommette sulle forze del Piano Marshall 2.Verde e che innova attraverso la previsione di politiche di istruzione proprie della Federazione Vallonia-Bruxelles.

La dinamica dei piani Marshall ha portato i suoi frutti. Dal 2005 sono stati creati 46.388 posti di lavoro, sono stati forniti alle imprese 31.165 aiuti diretti e sono state erogate 417.895 attività di formazione.

  • senza dubbio le Fiandre costituiscono attualmente l’area forte del Paese dal punto di vista economico, favorite dalla posizione geografica e dalle infrastrutture di comunicazione (il sistema portuale Anversa-Gand-Zeebrugge; una rete stradale ben integrata nelle principali direttrici europee nord-sud e ovest-est; una rete ferroviaria molto sviluppata; da un’economia molto orientata all’export, da un contesto socio-economico che attrae capitali stranieri e da una struttura produttiva flessibile e tecnologicamente avanzata).
  • Bruxelles è una città unica. Centro nevralgico dell’Unione Europea, è divenuta una capitale internazionale dove i leader mondiali si riuniscono per prendere decisioni di rilevanza globale. La capitale belga ospita, oltre al Parlamento, la maggior parte delle istituzioni dell’Unione Europea e numerosi centri di rappresentanza dei paesi membri. Le istituzioni internazionali generano tra il 13% e il 14% del PIL di Bruxelles e il settore congressuale, da solo, ospita più di 000 congressi l’anno.

Grazie al ruolo internazionale di Bruxelles, il Belgio ha saputo conquistarsi un posto a livello mondiale nei servizi legati agli affari internazionali.

Inoltre, la presenza di oltre 60 banche straniere fa sì che Bruxelles rappresenti la settima piazza finanziaria più importante al mondo.

Su cosa investire

In Belgio il settore farmaceutico è certamente uno dei più solidi occupando ben 30.000 persone (pari al 5% dell’impiego del settore privato) ed essendo responsabile dell’11% del suo export complessivo (tra i Paesi OCSE, soltanto la Germania è in grado di offrire dati migliori). Solo negli ultimi tre anni, ammontano ad oltre 1 miliardo di Euro gli investimenti delle imprese nel settore biotech.

La transizione verso una green-economy sta instaurando in Belgio una vera e propria “rivoluzione verde” puntando a soddisfare, di qui al 2020, il 13% del proprio fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili. Secondo autorevoli studi, il settore delle rinnovabili nella sola Vallonia dovrebbe permettere la creazione di 15.000 posti di lavoro entro il 2020 (che si andrebbero ad aggiungere ai 9.400 già esistenti), con investimenti previsti tra gli 8 ed i 15 Miliardi di Euro nei prossimi dieci anni.

Il fatturato del settore trasporti e logistica è cresciuto del 135% negli ultimi 10 anni, con un turnover annuale che supera gli 85 miliardi di Euro e 300.000 addetti. La logistica contribuisce al 9% del PIL nazionale e rappresenta uno dei primi 5 driver per l’economia belga. Snodo fondamentale del sistema intermodale di connessione logistica del Belgio è il porto di Anversa, al secondo posto per importanza (dopo Rotterdam) in Europa.

L’autore di questo post è David Diris.

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