Investire in Perù

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La sfida dell’imprenditore

Quando un imprenditore decide di internazionalizzare la sua azienda, deve tenere in considerazione diversi fattori prima di prendere una decisione. Al termine dell’analisi, probabilmente si indirizzerà verso uno stato che gli offra sicurezza, stabilità, poche restrizioni e incentivi statali.

Nell’America meridionale, c’è un paese che sta crescendo sistematicamente da 25 anni ed ha contesto estremamente favorevole agli investimenti: il Perù.

Questo paese ha trasformato la sua chiusura economica del passato in un sistema produttivo aperto, con uno sguardo sempre rivolto agli investimenti stranieri. Prima del 1990, questo paese si trovava in una situazione economica recessiva, con un sistemae economico controllato dallo Stato, altissimi livelli d’inflazione, dazi doganali elevati, proibizioni alle monete straniere, grandi differenze tra le aree metropolitane e le province, attentati terroristi e alti livelli di corruzione.

Anche se nel 1990 la situazione di questo paese sembrava irrecuperabile, una nuova classe politica ha saputo rialzare il paese, tracciando la strada per lo sviluppo degli ultimi anni. L’economia è stata rivoluzionata: dazi doganali drasticamente ridotti, sono stati eliminate le limitazioni alle valute straniere e sono state gettate le basi per un’attività economica privata in regime concorrenziale, relegando le partecipazioni Statali a una funzione sussidiaria, senza violare i principi del libero mercato.

Un paese da tenere in considerazione

Mai nella storia repubblicana del Peru ci sono stati oltre 25 anni di crescita, e questo cammino intrapreso non accenna a fermarsi. C’è un generale consenso a favore della stabilità macroeconomica che, associato a politiche fiscali prudenti, ha portato il Perù ad accogliere importanti riserve monetarie internazionali e ridurre drasticamente il suo debito.

Aziende statali hanno lasciato il mercato in favore di imprese private locali e internazionali attraverso privatizzazioni e concessioni, specialmente nel settore delle infrastrutture.

I diversi governi peruviani dal 1990 in poi hanno sottoscritto molteplici accordi internazionali con il resto del monto. Ad oggi, il Perù ha accordi di libero scambio con le principali economie del mondo, tra le quali gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Cina, ed è un promotore attivo dell’integrazione economica, come testimoniato recentemente dall’“Alleanza del Pacifico” formata insieme alla Colombia, al Cile e al Messico.

In Peru è possibile non solo avere conti in valuta locale (Soles), Dollari Americani ed Euro, ma è anche possibile cambiare moneta a tassi di cambio molto competitivi. Investitori stranieri e trader possono importare ed esportare capitali in Perù senza il bisogno di alcun tipo di permesso o autorizzazione da parte dello Stato.

Il paese è cambiato e questa volta la modernità ha raggiunto anche le province, la povertà è stata ridotta da più del 50% all’inizio degli anni ’90 a poco meno del 20%, comportando un’importante crescita della classe media. Il nuovo governo peruviano, che ha iniziato il mandato quinquennale lo scorso luglio, si è impegnato a ridurre ulteriormente questa cifra, portandola sotto il 10%.

L’economia peruviana è abbastanza diversificata. Mentre il settore minerario è storicamente il più importante dell’economia, altri settori stanno crescendo a livelli record: pesca, agricoltura, agro-industria, costruzione, turismo, servizi, etc.

Il Peru si è anche impegnato ad entrare nell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che riunisce alle più importanti economie del mondo.

Ciononostante la strada è ancora lunga. Alti livelli di economia informale e un grande deficit nelle infrastrutture rappresentano sì una sfida, ma allo stesso tempo anche una notevole opportunità.

Il quadro normativo

Mentre le normative nei settori fondamentali (fiscale, diritto del lavoro, diritto civile) sono sostanzialmente le stesse dall’inizio degli anni 90’, il governo di Pedro Pablo Kuczynsky ha richiesto al Congresso nazionale la possibilità di legiferare attraverso decreti in 5 materie chiave: lo sviluppo economico, la sicurezza pubblica, in materia di anti-corruzione, riguardo servizi essenziali (come acqua e sanità) e per la riorganizzazione della società petrolifera nazionale (Petro-Peru). Il Congresso peruviano (controllato dal partito di opposizione guidato dalla sig.ra Fujimori) ha approvato la richiesta dell’esecutivo, che ora ha novanta giorni (quindi entro la fine di dicembre 2016) per legiferare in materia.

Nelle prossime settimane analizzeremo i primi provvedimenti governativi, che dovrebbero contenere disposizioni a favore degli investitori stranieri. Attraverso l’analisi di queste nuove norme, proveremo a dare alcuni consigli su come fare affari in Perù, con particolare attenzione agli aspetti legali.

L’autore di questo articolo è Frank Boyle.

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